ELEZIONI COME FUGA VERSO IL CIELO DELL’APPARIRE
Ma quanti attori hanno le nostre città! Non avremmo mai immaginato di possedere tanti personaggi degni di gareggiare coi più noti volti del Grande Fratello e dei Tronisti. E poi nei manifesti non ci sono soltanto labbra sensuali messe in bella mostra e sguardi assassini, ma anche speranze d’improbabili freschezze al potere, onestà trasudante da facce sospette, innocenze da far rabbrividire. Soprattutto sono bravi i fotografi che, come nelle favole, trasformano zucche e cetrioli in splendide carrozze, per portarci nelle stanze del potere.
Ma cosa importa quanto costa una campagna elettorale per far eleggere un candidato nel consiglio comunale? Quale importanza ha sapere come fa un giovane con meno di trent’anni a procurarsi le diverse migliaia di euro necessarie per tentare la scalata al palazzo di città? Del resto la risposta è già pronta: ciò che spinge è lo spirito di servizio - che diamine! - il senso della cittadinanza, la volontà di fare qualcosa di buono per la propria città.
E’ falso. E’ completamente falso dire che dietro gli sperperi per la conquista di intere pagine di giornali ed ogni spazio disponibile sui muri, ci possano essere soggetti dediti al malaffare ed alla concussione, perfino boss della camorra con l’intenzione di fare loschi affari mettendo le mani sulla pubblica amministrazione. A far parlare la lingua è l’invidia verso coloro che sanno lanciarsi verso il cielo dell’apparire. Oggi non è più tempo di percorrere le strade dei quartieri, parlare alla gente e magari saperla ascoltare. Troppo dispendioso ed inutile. Oggi il popolo non ci chiede questo, chiede solo di poter continuare a sognare. Se leggiamo gli oroscopi, senza crederci, è perché vogliamo affrontare la giornata con un minimo di ottimismo. Perciò, cosa fanno di male i nostri candidati se offrono ai loro concittadini ciò che si aspettano?
Discorso chiaro. Quasi convincente. Eppure io, che ancora mi ostino ad essere troglodita, sorpassato cittadino di tempi andati, mi metterò alla ricerca di qualcuno meno appariscente da votare, magari senza alcuna fotografia stupidamente ilare, visti i tempi che tirano, qualcuno che pubblicizzi solo il proprio nome ed il ricordo di ciò che non promette, ma ha già fatto per la sua città. A lui (o lei) solo potrò dare, non certo all’incanto, il mio voto.